Visualizzazioni totali

MIELE DI CASTAGNO

Foto di fabrixdiplo

La pianta 

(Castanea sativa Miller. - Fagaceae)

Il castagno, Castanea sativa Miller, è un albero (20 - 30 m) a foglie caduche oblunghe-lanceolate, con fiori unisessuali riuniti in infiorescenze, quelle maschili lunghe 10 - 20 cm, di colore giallo-verdastro; i fiori femminili, raccolti in un unico involucro, singoli o in gruppi di 2 - 3 sono posti alla base delle infiorescenze maschili.
Il frutto è una noce commestibile (castagna) rivestita da una cupula spinosa. Il castagno è diffuso negli ambienti collinari e montani fino a 800 - 1000 m nelle regioni settentrionali e fino a 1200 - 1300 m nell'Italia meridonale.
Non è chiaro se si tratti di specie indigena del territorio italiano o introdotta, è certo però che la sua diffusione è dovuta all'azione dell'uomo che negli ultimi due millenni lo ha ampiamente utilizzato per la produzione di castagne e di legno.
Oltre alla produzione di nettare può produrre melata per l'attacco da parte di insetti (Ordine: Rhynchota, Sottordine: Homoptera) quali Lachnus roboris L. della famiglia Lachnidae, Myzocallis castanicola (Baker) della famiglia Callaphididae e Parthenolecanium rufulum (Cockrell) della famiglia Coccidae.

Ambiente di diffusione:

boschi, generalmente su terreno acido (0 - 1200 m).
Fioritura:
giugno - luglio.
Potenziale mellifero:
molto buono (classe V).

Il miele 

Il miele di castagno costituisce una delle principali produzioni uniflorali a livello nazionale. Se ne ottengono quantità ingenti su tutto l'arco alpino, lungo la dorsale appenninica e nelle zone montuose delle maggiori isole.
Anche nel resto d'Europa, soprattutto nelle aree con clima più continentale, la produzione di miele di castagno riveste una notevole importanza. Si tratta di un miele con caratteristiche che non incontrano il gusto della maggior parte dei consumatori (colore scuro, odore pungente, sapore fortemente amaro), ma, forse proprio per questo, il prodotto si colloca con favore presso una fascia sempre più ampia di persone che ne apprezzano le caratteristiche particolari.
Le maggiori differenze da una partita all'altra dipendono probabilmente, più che dalla flora di accompagnamento, dalla più o meno abbondante presenza di melata della stessa specie.
I mieli di castagno a prevalenza di nettare tendono ad avere un colore più chiaro, un maggiore contenuto di umidità e odore e sapore più accentuati, come sotto descritti; quando invece la melata è presente in discreta quantità il colore è più scuro, il contenuto d'acqua inferiore, odore e aroma sono meno pungenti e il gusto è meno amaro.