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MIELE DI TARASSACO

Foto di fabrixdiplo

La pianta

(Taraxacum officinale Weber - Compositae)

Il tarassaco è una pianta erbacea, perenne, con radice a fittone, foglie disposte a rosetta, lanceolate, dentate o lobate, a grossolani denti triangolari, arcuati o falciformi, da cui il nome di "dente di leone".
Presenta capolini solitari, su stelo cavo, alto 15 - 35 cm, composti da fiori tutti ligulati giallo-dorati. Alla maturazione il capolino, in cui sono inseriti gli acheni sormontati da un pappo di setole bianche, costituisce il caratteristico globo piumoso dal quale deriva un altro dei nomi volgari della pianta (soffione).
Non si tratta di una specie unitaria, ma di un complesso formato da numerosissime stirpi non ancora completamente note. Tale gruppo polimorfo è diffuso in tutto il territorio, ma particolarmente nelle zone di bassa e media montagna dell'Italia settentrionale; cresce in genere in ambienti antropizzati, nei prati stabili concimati invecchiati e nei frutteti e vigneti inerbiti.
Ha diversi usi: le foglie giovani vengono raccolte per verdura da consumare fresca o cotta ed hanno proprietà rinfrescanti, depurative e stimolanti le funzioni epato-biliari; la radice viene raccolta per ricavarne un succo diuretico, usato contro i calcoli renali; tostata e macinata viene talvolta ancora usata come surrogato del caffè.
I boccioli fiorali possono essere trattati come quelli dei capperi, per ottenerne un analogo. Per la precocità della fioritura non sempre le famiglie sono già sufficientemente sviluppate per sfruttare questa risorsa; in questo caso non sarà possibile produrre miele uniflorale e il nettare della specie si mescolerà ai raccolti successivi.
Ambiente di diffusione:
schiarite di boschi caducifogli, prati concimati, ambienti ruderali (0 - 1700 m).
Fioritura:
prevalentemente febbraio - maggio (possibile tutto l'anno).
Potenziale mellifero:
buono (classe IV).

Il miele 

Il miele di tarassaco si produce allo stato uniflorale soprattutto nelle zone collinari e di bassa montagna che circondano la pianura padana, sia alpine che appenniniche (Friuli, Trentino, Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia).
Costituisce una produzione non abbondante ma localmente importante.
Nelle aree con carattere medio-europeo più accentuato questo miele si produce con maggior frequenza e maggior livello di purezza (Svizzera, Germania, Francia, Austria).
Si tratta di un miele con caratteristiche che non incontrano il gusto della maggior parte dei consumatori (odore e aroma forti di tipo animale), ma, forse proprio per questo, il prodotto si colloca con favore presso una fascia sempre più ampia di persone che ne apprezzano le caratteristiche particolari.
Per il precoce periodo di produzione presenta spesso un contenuto in acqua elevato, non compatibile con una prolungata conservazione